DSA : App e strumenti compensativi utili
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DSA : App e strumenti compensativi utili



Chi ha un DSA ha dei bisogni precisi, in contesti specifici. Esistono una serie di strumenti compensativi, informatici e non, che danno una mano ad affrontare le richieste della scuola. Vediamone alcuni.


Compensare la dislessia si può, con gli strumenti adatti


Di cosa ha bisogno, un bambino con DSA? Ha bisogno di strumenti in grado di semplificargli la vita – per esempio quella scolastica. Esistono dei supporti preziosi che aiutano chi ha un DSA ad andare oltre le sue difficoltà – nella lettura, nella scrittura, nel calcolo, e il cui uso a scuola è previsto dalla legge n. 170 del 2010 (di questa legge ne abbiamo parlato qui).


Uno strumento compensativo non risolve ma sostiene


Banalmente, la calcolatrice è un mezzo compensativo per chi fa fatica a fare calcoli in maniera automatica (disturbo specifico che si chiama discalculia). Uno studente con DSA può usarla durante una verifica scritta. La calcolatrice viene concessa non per fornire all’alunno la soluzione di un problema matematico, ma per supportare la sua mancanza di automatismo nel calcolo – che porta ad errori, lentezza, dispendio di energie, e di conseguenza a un percorso scolastico più faticoso.


Alcuni software compensativi


In un volume del 2011 – Come leggere la dislessia e i DSA, di GiuntiEdu - gli studiosi Luca Grandi e Giacomo Stella definiscono gli strumenti compensativi come “tutti gli strumenti finalizzati alla manifestazione del proprio potenziale. In altre parole, tutto ciò che possiamo mettere in atto per raggiungere mete che altrimenti sarebbero difficilmente raggiungibili, se non impossibili.” Esistono vari tipi di strumenti compensativi per chi ha un DSA. Ne elenchiamo alcuni, suddivisi per aree tipicamente problematiche, potrai trovare i vari link alla fine dell’articolo.


Lettura


Software di sintesi vocale - come LeggiXme - che trasformano un testo digitale in audio, dunque un compito di lettura in un compito di ascolto. Un voce dalle sembianze umane legge il testo ad alta voce, e permette all’alunno di accedere alla comprensione tramite la ricezione orale. La sintesi vocale viene solitamente alternata a fasi di lettura “tradizionale”, per far sì che l’alunno continui a esercitarsi nella decodifica di un testo.

Strumenti non informatici che facilitano la fase di lettura tradizionale, come la lampada Lili, ideata da una giovane azienda francese. Grazie a un dispositivo tecnologico che produce lampi di luce quasi impercettibili, Lili evita il tipico “effetto specchio” della dislessia, dove immagini speculari si sovrappongono rendendo la lettura difficile. La lettura diventa più agevole, rapida, meno stancante.


Matematica


Software per apprendere la matematica (geometria, algebra) in maniera insolita e dinamica, sfruttando il canale visivo - come GeoGebra. Questi prodotti permettono all’alunno di costruire immagini con caratteristiche simili alle immagini mentali, e di manipolarle come se fossero immagini mentali, contribuendo allo sviluppo delle competenze geometriche. Sostengono anche la memoria visuo-spaziale.


Studio in generale


Strumenti per creare mappe concettuali - come la web app Algor Maps, ideata da una startup guidata da un gruppo di studenti del Politecnico di Torino - grazie ai quali l’alunno può creare, personalizzare e condividere mappe online in maniera facile, divertente, intuitiva. Fondamentali sia in fase di comprensione che fissazione, memorizzazione e ripasso dei contenuti disciplinari.


Dalla compensazione all'identificazione di un DSA


Gli strumenti elencati rappresentano un aiuto importante dal momento in cui il bambino riceve una diagnosi di DSA - possibile solo dalla classe seconda della scuola primaria. Tra compensare e identificare chi ha un DSA non c’è di mezzo il mare, c’è di mezzo la startup torinese Paperbox. Come altre giovani realtà aziendali italiane e internazionali impegnate nella creazione di software all’avanguardia, anche Paperbox ha un obiettivo ambizioso. Un obiettivo che però riguarda la fase precedente alla diagnosi, essendo rivolto già a bambini in età prescolare. Il software sotto forma di videogioco DINO, che Paperbox ha sviluppato, serve infatti a identificare i fattori di rischio della dislessia nei bambini a partire dai 5 anni.


Attraverso un prodotto innovativo e unico nel suo genere, Paperbox si propone di fare la differenza in ambito di salute pediatrica – una differenza che puoi fare anche tu restando aggiornato sulle ultime novità di DINO, attraverso la nostra sezione dedicata allo screening.



Scritto da Verusca Costenaro - verusca.costenaro@gmail.com


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