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Studenti con DSA in Italia: i dati di un recente studio


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Riflettiamo sui risultati di un’indagine recente a cura del Ministero dell’Istruzione, relativa agli alunni con DSA nelle scuole italiane, svolta negli anni scolastici 2019/20 e 2020/21.


Sembra che i numeri di studenti diagnosticati con un DSA siano in aumento. Già altre volte abbiamo spiegato come questo possa tradursi in una falsa credenza (qui, per esempio). Non sono in aumento i numeri di casi con DSA, ma il numero di diagnosi fatte. In passato, le diagnosi fatte erano poche, e, di conseguenza, limitato il numero di persone diagnosticate. Tutte le altre, erano nascoste! Vediamo cosa dice la ricerca sugli alunni con DSA nelle scuole italiane, grazie ad uno studio a cura del Ministero dell’Istruzione (MI).


Dati recenti sugli alunni con DSA in Italia: Il contesto


Nel luglio 2022 il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato un report, “I principali dati relativi agli alunni con DSA”, a cura di Francesca Salvini.

Alcune informazioni sui dati:

  • riguardano l’anno scolastico 2019/20 e il 2020/21;

  • sono aggiornati a marzo 2022 - dunque molto recenti;

  • sono riferiti ad alunni delle scuole italiane statali e non statali;

  • in particolare, riguardano alunni con diagnosi certificata di DSA dal III anno della scuola primaria alla scuola secondaria di II grado;

  • riguardano anche “alunni a rischio”, cioè bambini della scuola dell’infanzia e dei primi due anni della scuola primaria, a cui è stato riconosciuto un possibile DSA.

Quest’ultimo punto è di particolare rilievo, dato che la diagnosi può essere fatta solo quando il bambino ha già affrontato almeno due anni di apprendimento della letto-scrittura alla scuola primaria. Succede spesso, nella realtà dei fatti, che alcuni sintomi della presenza di un DSA vengano “sospettati” già in età prescolare. Sono dei segnali, non ancora manifesti, dunque non ancora ufficialmente diagnosticabili e certificabili – ma ci sono.


Dati recenti sugli alunni con DSA: L'aumento dei casi


L’indagine svolta dal MI indica un progressivo aumento del numero di alunni con una diagnosi di DSA. Ecco alcuni dati numerici, per farci un’idea più precisa del numero di alunni con DSA:

  • scuola primaria: 53.653 nell’anno scolastico 2019/20 e 48.022 nell’a.s. 2020/21;

  • scuola secondaria di I grado: 106.492 nell’a.s. 2019/20 e 107.389 nell’a.s. 2020/21;

  • scuola secondaria di II grado: 158.533 nell’a.s. 2019/20 e 171.137 nell’a.s. 2020/21.

Il report ci dice che il numero di alunni con DSA è passato dal 4,9% dell’anno scolastico 2018/19 a circa il 5,3% dei due anni successivi, e che i numeri più alti si trovano nella scuola secondaria.


Quest’ultimo punto è importante, perché ci dice che ci sono alunni con DSA che vengono diagnosticati relativamente “tardi”, ossia ben oltre i primi anni di apprendimento della letto-scrittura.

Il Presidente Nazionale di AID, Andrea Novelli osserva che, in fase di indagini di questo tipo, alcune regioni italiane dimostrano di possedere livelli ancora bassi di capacità diagnostica e individuazione precoce. Si tratta soprattutto delle regioni del Sud. Questo vuol dire che, se la capacità di fare diagnosi avesse livelli adeguati, la percentuale di alunni con diagnosi di DSA potrebbe crescere ancora.

D’altro canto, sempre secondo l’Associazione Italiana Dislessia, nell’aumento dei casi diagnosticati si osserva questo:

  • un incremento progressivo ma contenuto, dall’a.s. 2014/15 al 2020/21, inferiore allo 0,4%;

  • una riduzione progressiva degli aumenti annuali: dallo 0,6% allo 0,1%.

Dunque: casi in aumento sì, ma non a livelli allarmanti.


Dati recenti sugli alunni con DSA: Le tipologie di DSA


Tenendo conto che le tipologie di DSA possono coesistere tra loro e anche con altre tipologie di disturbo di sviluppo (per esempio, disturbi del linguaggio, di coordinazione motoria, dell’attenzione) o disturbi emotivi e del comportamento, i dati raccolti mostrano che nell’anno scolastico 2020/21 gli alunni di scuola primaria, secondaria di I e II grado, presentano questi tratti:

  • dislessia = 198.128 alunni;

  • disgrafia = 99.769 alunni;

  • disortografia = 117.849 alunni;

  • discalculia = 108.577

La dislessia, come si vede, è al primo posto. Questi dati sono davvero importanti, e sottolineano il valore di una realtà aziendale come Paperbox, che opera proprio in ambito di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, con particolare attenzione alla dislessia.


Il fatto, poi, che lo studio del MI riguardi anche alunni della scuola dell’infanzia considerati “a rischio” di sviluppare un DSA in età scolare, evidenzia il valore di un prodotto innovativo come DINO, ideato e creato da Paperbox, che sfrutta le modalità di un videogioco per individuare i fattori di rischio legati ai DSA nei bambini già dai 5 anni.


La scienza, la ricerca, la tecnologia e l’innovazione a braccetto: se vuoi entrare in questo mondo sanitario che avanza, e ricevere aggiornamenti su DINO, puoi preordinarlo qui se sei un genitore e qui se sei un professionista.




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Scritto da Verusca Costenaro


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